Visitare la ‘terra desolata’ della Camargue è un obiettivo
per molti, realizzarlo in bicicletta in agosto diventa un’avventura, da
raccontare e ricordare!
Guidati dal mitico Giuseppe Del Piero, un gruppo di
cicloturisti pordenonesi partiva alla
volta di Marsiglia e, dopo averla visitata, affrontava le prime alture che
separano la città dal cosiddetto ‘Etang de Berre’, una laguna salmastra
dove il mistral cominciava a soffiare e mitigava la calura soprattutto nei momenti
di pausa pranzo!
Dopo le laute colazioni in hotel, anziché accontentarci di
un rapido e leggero snack, gustavamo ogni giorno ghiotti panini ai salumi vari,
formaggi, pomodori e cetriolini accompagnati da buon vino di provenienza
italiana e dolci di produzione
domestica. Il piatto forte restava la macedonia di frutta fresca
preparata di volta in volta grazie alla collaborazione delle varie donne del
gruppo.
Il vero impatto con la ‘vera’ Camargue’ sarebbe avvenuto il
martedì e mercoledì quando, dopo aver attraversato uno dei due rami del Rodano,
ci si ritrovava a pedalare lungo le cosiddette ‘dighe’ all'interno dell'Etang de Vaccares, strisce di terra con
paludi salmastre a destra e a manca che solo i più abili e veloci potevano
avere l’ardire di fotografare, visto il continuo pericolo rappresentato dal
terreno pieno di sassi di varie dimensioni e più o meno acuminati e dal vento
che ci sferzava e ci sfidava a rimanere in sella!
I tratti di sabbia ci costringevano a scendere e a spingere
i nostri ‘velo’ sudando e sbuffando…
Qualcuno ha anche fotografato la propria bici saldamente
ancorata nella sabbia e insensibile a qualunque spostamento se non fortemente
deciso!
La fauna, costituita da volatili vari, torelli in libertà e
fenicotteri bianco-rosa, si poteva ammirare qua e là, graziati per fortuna
dall’assenza di zanzare.
A ripagarci delle fatiche delle giornate in sella, si
presentava, tra gli altri, l’hotel ‘La tramontane’ in tipico stile provenzale
con cucina raffinata, stanze e sale con bellissimi mobili e piscina per gli
stanchi ospiti oltre che il cortese benvenuto della gentile Beatrice!
Insieme alla natura, il viaggio ci ha offerto e fatto
apprezzare vera cultura con la visita delle città di Marsiglia e poi Arles ed
Avignone, sempre accompagnati da guide competenti e coinvolgenti!
Speciale menzione merita la visita del graziosissimo paesino
di LesBaux con la vicina cava dismessa e adibita a ‘cattedrale di luci e suoni’
dove poterci riempire gli occhi di bellezza artistica e al contempo farci
accarezzare le orecchie da sublimi melodie in sottofondo.
L’arrivo ad Avignone ha visto l’abbraccio del capogruppo a
tutti i partecipanti che, nonostante il caldo e la fatica, ancora una volta ce
l’hanno fatta e hanno saputo resistere
alle difficoltà, ma anche gioire della compagnia, del bel tempo e degli
splendidi paesaggi!
Un altro successo, dunque, per il quale ringraziare, oltre
che i singoli partecipanti, il bravo capogruppo, i cui capillari organizzazione
e contagioso buonumore fanno del viaggio in bici una grande opportunità di
comunicare belle emozioni e sfidare continuamente se stessi (anche in barba
all’età non più verde…). Alla fine, ciò che conta è lo spirito ‘evergreen’ che
deriva da una esplosiva miscela di componenti ed ingredienti!
Tiziana Del Bianco
Non posso che ringraziare Tiziana del suo commento, organizzare costa fatica e quasi sempre i commenti positivi sono l'unico vero motore che spingono a continuare.
RispondiEliminaPiccolo segreto: non ho scelto a caso di organizzare viaggi in bicicletta anzichè altro; i cicloviaggiatori sono persone speciali, abituati a soffrire e a godere di cose semplici, dove le sbavature dell'organizzazione sono superate con un sorriso. NON E' POCO.
Giuseppe
Sì Tiziana, andare in bici in Camargue in estate è proprio un 'avventura ! Nonostante la fatica lo considero una bella esperienza anche grazie all'attenta organizzazione di Giuseppe che, come dici tu, ormai è un mito.
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